Domenica 5 Maggio 2024

Giro 2017, la Centesima edizione scatterà dalla Sardegna

Presentate stamani le prime tre tappe della corsa rosa, che toccheranno Alghero, Olbia, Tortolì e Cagliari. Tra i big attesi al via il padrone di casa Aru, Nibali e... Froome

La planimetria delle prime tre tappe del Giro d'Italia 2017 (RCS Sport)

La planimetria delle prime tre tappe del Giro d'Italia 2017 (RCS Sport)

Presentata oggi a Milano, con la benedizione di Fabio Aru, la grande partenza del Giro d'Italia 2017. Una presenza non casuale, quella dello scalatore sardo vincitore della Vuelta 2015, perché l'edizione numero 100 della corsa rosa prenderà il via proprio dalla Sardegna, per la quarta volta nella storia dopo i precedenti del 1961, 1991 e 2007. E saranno tre, proprio come dieci anni prima, le tappe che si disputeranno nella seconda isola italiana per estensione. A differenza di allora, quando si iniziò con una cronosquadre alla Maddalena, si tratterà però di tre frazioni in linea. La prima tappa, da Alghero a Olbia per 203 km, scatterà venerdì 5 maggio e sarà con ogni probabilità un festival delle ruote veloci, perché nessuno dei tre gran premi della montagna proposti sembra in grado di impensierire i velocisti: nemmeno l'ultimo, la salita di San Pantaleo, che pure presenta tratti all'8% ma è posizionata a una ventina di chilometri dal traguardo e, quindi, offre discrete possibilità di recupero a quanti dovessero andare in difficoltà sullo strappo. Decisamente più mosso il profilo della seconda frazione, la Olbia-Tortolì di 208 km in programma sabato 6 maggio, con la lunga salita alla Genna Silana che porterà già i girini a valicare i mille metri di quota: dalla vetta al traguardo mancheranno 44 km, quasi tutti di discesa e su strade tortuose. Fosse posizionata più avanti, questa sarebbe la più classica delle tappe da fughe ma, con una classifica che giocoforza sarà ancora cortissima, tutti - pretendenti alla maglia rosa, velocisti, cacciatori di tappe - cercheranno di tenere duro dando vita ad una giornata che immaginiamo molto nervosa e battagliata. Ultimo atto della tre giorni sarda, domenica 7 maggio, la Tortolì-Cagliari: solo 148 km di sviluppo per quella che sarà la frazione più agevole anche dal punto di vista altimetrico, nella quale tutt'al più potrebbe essere il vento l'unica incognita, data la vicinanza della costa. All'indomani, lunedì 7 maggio, il primo dei tre giorni di riposo resi possibili anticipando la partenza al venerdì, come già accaduto nel 2014 per il via dall'Irlanda del Nord e, quest'anno, per lo start dato dall'Olanda. Anche in questo caso, infatti, ci sarà la necessità di un lungo trasferimento, probabilmente alla volta della Sicilia, data l'intenzione degli organizzatori di toccare tutte le regioni italiane in quella che sarà, come detto, la centesima edizione del Giro. La conferma, comunque, l'avremo il 25 ottobre con la presentazione del percorso completo. E per allora, magari, avremo anche qualche informazione in più sul cast dei pretendenti alla maglia rosa. Ad oggi, in prima linea, c'è proprio Fabio Aru, presente alla presentazione di questa mattina. «Anche se per un solo giorno, ho già vestito la maglia rosa l'anno scorso ed è stata un'emoziome fortissima - le sue parole - Vestirla nuovamente in Sardegna sarebbe un sogno, anche se sarà difficile viste le mie caratteristiche da scalatore». Per la conferma della partecipazione di Aru al Giro, bisognerà ancora attendere qualche mese - «a novembre faremo i programmi», riferisce il diretto interessato - ma in fondo non sembrano esserci molti dubbi. Anche perché tornare a correre davanti ai propri tifosi sarebbe forse il miglior viatico per un pronto riscatto dopo la delusione rimediata quest'estate al Tour, con un crollo all'ultima tappa di montagna che lo ha relegato abbondantemente fuori dalla top ten. Oltre ad Aru, potrebbe essere ai nastri di partenza anche il campione in carica Vincenzo Nibali, ma i programmi del siciliano verranno obbligatoriamente svelati più avanti, dato il suo approdo al nuovo team Bahrain-Merida ancora impegnato nella campagna acquisti e nella costruzione di uno staff all'altezza delle ambizioni del siciliano. Senza contare che, allo stato attuale, non è affatto scontata la presenza del nuovo team bahrainita tra le 17 formazioni del World Tour già sicure di partecipare alle maggiori corse del calendario, Giro compreso. Un altro campione interessato al Giro 2017 potrebbe però essere nientemeno che Chris Froome: il britannico, vincitore di tre degli ultimi quattro Tour de France disputati e fresco del secondo posto alla Vuelta raggiunto per la terza volta in carriera, ha infatti ammesso di essere tentato dall'idea di tornare a correre la corsa rosa. Tanto più che la sua ultima partecipazione, nel 2010, si concluse in modo inglorioso: con una squalifica per avere ricevuto un traino in salita dalla propria ammiraglia. Il Froome di sei anni fa era comunque tutt'altro corridore rispetto a quello che, alla Vuelta della stagione successiva, si sarebbe veementemente imposto all'attenzione del mondo, per poi confermarsi soprattutto sulle strade di Francia e su quelle di Spagna mentre il suo rapporto con l'Italia è sempre stato piuttosto complicato: si veda la giornataccia sotto la pioggia nella tappa marchigiana della Tirreno-Adriatico 2013, nella quale Froomy venne letteralmente ribaltato da Nibali, o ancora l'anonima partecipazione al mondiale fiorentino di quello stesso anno. La speranza di vedere finalmente all'opera un Froome in grande spolvero anche al Giro, però, questa volta sembra essere concreta e lo stesso direttore della corsa, Mauro Vegni, chiaramente non fa niente per ridimensionarla. Pur senza fare nomi: «Con 194 paesi che a vario titolo seguono il Giro, ormai, dal punto di vista mediatico siamo ai livelli del Tour. La prossima, poi, sarà la centesima edizione, e quindi auspico un riconoscimento dell'importanza della corsa anche da parte degli atleti, e che questo ci possa aiutare ad avere un cast di prima grandezza»